Tuvalu, una piccola nazione insulare situata nell’Oceano Pacifico, ha un’economia limitata che fa forte affidamento sulle importazioni, poiché la produzione locale è limitata dalle piccole dimensioni del paese, dalle risorse limitate e dall’isolamento geografico. Il sistema tariffario di Tuvalu svolge un ruolo cruciale nella regolamentazione del flusso di merci verso il paese, essenziale per la sua stabilità economica e il suo sviluppo. I dazi doganali sono strutturati per gestire e monitorare l’ingresso delle merci, proteggere le imprese locali e generare entrate governative.
Data la limitata produzione interna di Tuvalu, una parte significativa dei beni consumati nel paese deve essere importata, dai prodotti alimentari di base e macchinari ai materiali da costruzione e beni di lusso. Sebbene i dazi non siano generalmente proibitivi, servono a garantire che le politiche commerciali del paese siano in linea con i quadri economici regionali e gli accordi internazionali, come il Pacific Island Countries Trade Agreement (PICTA), che prevede un trattamento preferenziale per determinati beni.
Sistema doganale e tariffario di Tuvalu
Tuvalu è membro di diverse organizzazioni commerciali internazionali, tra cui l’ Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), e ha firmato accordi commerciali regionali con le isole del Pacifico. Essendo un paese meno sviluppato (LDC), Tuvalu si trova ad affrontare sfide economiche uniche, tra cui l’isolamento geografico, le risorse naturali limitate e il piccolo mercato interno. Il sistema doganale e tariffario del paese mira a regolamentare l’importazione di merci, generare entrate per il governo e proteggere le industrie locali dalla concorrenza estera, ove necessario.
Caratteristiche principali del sistema tariffario di Tuvalu
- Dazi doganali: si tratta di tasse applicate alle merci che entrano a Tuvalu. I dazi variano a seconda della categoria di prodotto e sono generalmente applicati come percentuale del valore doganale delle merci (che include il costo della merce, della spedizione e dell’assicurazione).
- Imposta su beni e servizi (GST): Tuvalu impone un’imposta su beni e servizi (GST) sulla maggior parte dei beni importati. L’aliquota standard è del 15% e viene aggiunta al costo degli articoli importati.
- Dazi doganali speciali: alcuni prodotti, tra cui articoli di lusso, alcolici, tabacco e veicoli, potrebbero essere soggetti a dazi doganali aggiuntivi oltre alle aliquote tariffarie standard. Questi dazi servono sia a generare entrate aggiuntive sia a scoraggiare il consumo di beni considerati dannosi o non essenziali.
- Esenzioni e riduzioni: alcuni beni, in particolare quelli necessari per l’assistenza allo sviluppo o gli aiuti umanitari, sono esenti da dazi doganali. Inoltre, Tuvalu può ridurre le tariffe per beni specifici provenienti da paesi con cui ha accordi commerciali bilaterali o multilaterali.
- Accordi regionali: Tuvalu è membro del Pacific Island Countries Trade Agreement (PICTA), che consente un accesso preferenziale ai prodotti scambiati tra i paesi membri. Ciò significa che le merci provenienti da altre isole del Pacifico possono essere soggette a dazi ridotti o nulli all’importazione a Tuvalu.
Aliquote tariffarie di importazione per categoria di prodotto
La struttura tariffaria delle importazioni di Tuvalu è organizzata in base ai codici del Sistema Armonizzato (SA), che suddividono le merci in vari settori. Di seguito è riportata una panoramica di alcune categorie di prodotti chiave e delle relative aliquote tariffarie.
1. Prodotti agricoli
Considerata la limitata superficie coltivabile e la limitata capacità agricola di Tuvalu, una parte sostanziale dell’approvvigionamento alimentare del paese viene importata, compresi alimenti di base, alimenti trasformati e prodotti zootecnici. I dazi su questi prodotti contribuiscono a proteggere qualsiasi attività agricola locale e a promuovere la sicurezza alimentare.
Alimenti di base (codice HS 10-11)
- Riso: dazio del 10%
- Il riso è uno degli alimenti base più consumati a Tuvalu ed è soggetto a un dazio all’importazione del 10%. I principali esportatori di riso a Tuvalu sono Thailandia, India e Vietnam.
- Farina di frumento: dazio del 10%
- Un altro prodotto d’importazione essenziale è la farina di frumento, alla quale viene applicata una tassa del 10% in provenienza da paesi come Australia e Nuova Zelanda.
Prodotti freschi e verdura (codice SA 07)
- Frutta fresca (ad esempio banane, ananas): dazio del 15%
- Le importazioni di frutta fresca come banane e ananas sono soggette a una tariffa del 15%, poiché provengono solitamente da paesi vicini come Figi, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea.
- Verdure: dazio del 10%
- Le importazioni di verdure, tra cui cipolle, patate e pomodori, sono soggette a dazi del 10% e provengono spesso da Australia, Nuova Zelanda e Figi.
Prodotti lattiero-caseari e carnei (codice SA 02, 04)
- Latte fresco e prodotti lattiero-caseari: dazio del 15%
- Latte e prodotti lattiero-caseari come formaggio e burro sono soggetti a un dazio all’importazione del 15%. I principali fornitori sono Nuova Zelanda e Australia.
- Carne bovina e pollame: dazio del 15%
- Sia i prodotti a base di carne bovina che di pollame sono soggetti a un dazio all’importazione del 15%. I principali fornitori di carne bovina a Tuvalu sono Australia e Nuova Zelanda, mentre il pollame proviene principalmente da Thailandia e Brasile.
2. Tessili e abbigliamento
Tuvalu importa una varietà di prodotti tessili e di abbigliamento a causa della limitata produzione tessile interna del paese. Il sistema tariffario su questi beni contribuisce a proteggere le industrie locali, garantendo al contempo al paese l’accesso a importazioni a prezzi accessibili.
Materie prime per i tessili (codice SA 52, 54)
- Cotone: dazio del 5%
- Il cotone importato per la produzione tessile locale è soggetto a un dazio del 5%, nonostante l’industria locale sia di piccole dimensioni.
Abbigliamento finito (codice HS 61, 62)
- T-shirt e camicie: dazio del 15%
- Le magliette e le camicie importate sono soggette a una tassa del 15% e provengono principalmente da Cina, Bangladesh e Vietnam.
- Jeans e pantaloni: dazio del 20%
- Jeans e pantaloni sono soggetti a una tariffa doganale del 20% e i maggiori esportatori di questi prodotti sono Cina, Bangladesh e India.
- Abiti e altri indumenti: dazio del 25%
- Abiti e capispalla come le giacche sono soggetti a una tassa del 25% e solitamente vengono importati da Cina, Vietnam e Indonesia.
3. Elettronica e apparecchiature elettriche
Con il continuo processo di modernizzazione di Tuvalu, l’isola importa sempre più prodotti elettronici come telefoni cellulari, computer ed elettrodomestici. Le tariffe doganali per questi articoli sono concepite per bilanciare l’accessibilità con la protezione del mercato interno.
Elettronica di consumo (codice SA 85)
- Telefoni cellulari: 0% di dazio
- I telefoni cellulari sono esenti da dazi doganali, in quanto essenziali per le comunicazioni a Tuvalu. Cina, Corea del Sud e Giappone sono i principali fornitori.
- Computer portatili e computer: dazio 0%
- Anche i computer portatili e i computer sono esenti da dazi, in quanto si tratta di prodotti essenziali per l’uso aziendale, scolastico e personale.
Elettrodomestici (codice SA 84)
- Frigoriferi e congelatori: dazio del 10%
- I frigoriferi e i congelatori importati sono soggetti a dazi del 10% e tra i loro fornitori figurano Cina, Corea del Sud e Giappone.
- Condizionatori d’aria: dazio del 10%
- I condizionatori d’aria sono tassati al 10% e vengono importati principalmente da Cina, Giappone e Corea del Sud.
4. Automobili e ricambi auto
I veicoli sono una parte essenziale dell’infrastruttura di Tuvalu, ma sono spesso soggetti a dazi doganali più elevati, in parte per aumentare le entrate governative e in parte per proteggere il settore dei trasporti locali. Anche i ricambi auto vengono importati a causa della limitata capacità produttiva locale.
Veicoli a motore (codice SA 87)
- Autovetture: dazio del 50%
- Le autovetture sono soggette a dazi doganali del 50% ; i principali fornitori sono Giappone, Australia e Corea del Sud. Le auto usate sono generalmente soggette a dazi più elevati rispetto ai veicoli nuovi.
- Veicoli commerciali: dazio del 30%
- Autobus, furgoni e camion sono soggetti a dazi del 30% sulle importazioni, provenienti principalmente da Giappone e Corea del Sud.
Ricambi auto (codice HS 87)
- Ricambi auto: dazio del 5%
- I ricambi auto, inclusi motori, batterie e pneumatici, sono tassati al 5%. Tra i fornitori figurano Cina, Giappone e Stati Uniti.
5. Beni di lusso e prodotti speciali
Alcuni prodotti, come i beni di lusso, l’alcol e il tabacco, sono soggetti a dazi doganali elevati per ridurre la domanda di articoli non essenziali e generare entrate per il governo.
Alcol (codice SA 22)
- Vino: dazio del 30%
- Le importazioni di vino sono tassate al 30% e tra i principali fornitori figurano Australia, Francia e Nuova Zelanda.
- Birra: 40% di dazio
- La birra è soggetta a dazi doganali del 40% e i principali esportatori sono Australia e Nuova Zelanda.
Prodotti del tabacco (codice SA 24)
- Sigarette: dazio del 100%
- Per scoraggiare il fumo e generare fatturato, sulle sigarette è in vigore un’accisa molto elevata, pari al 100%, e Australia e Nuova Zelanda sono i principali fornitori.
Dazi doganali speciali e accordi commerciali
Accordi commerciali
- Accordo commerciale tra i paesi insulari del Pacifico (PICTA): in qualità di membro del PICTA, Tuvalu beneficia di un accesso preferenziale ai prodotti provenienti da altre isole del Pacifico. Ciò include dazi ridotti o eliminati su molti prodotti.
- Organizzazione mondiale del commercio (OMC) : Tuvalu è membro dell’OMC e aderisce ai principi di non discriminazione e commercio equo.
Esenzioni e riduzioni speciali
- Aiuti allo sviluppo: le merci introdotte a Tuvalu nell’ambito di programmi internazionali di assistenza allo sviluppo sono spesso esenti da dazi doganali e tasse.
- Aiuti umanitari: i beni importati per motivi umanitari, come cibo e forniture mediche, sono solitamente esenti da dazi doganali.
Informazioni sul paese: Tuvalu
- Nome formale: Tuvalu
- Capitale: Funafuti
- Città più grandi:
- Funafuti (Capitale)
- Vaiaku
- Fongafale
- Reddito pro capite: circa 4.200 USD
- Popolazione: circa 11.000
- Lingua ufficiale: tuvaluano, inglese
- Valuta: Dollaro australiano (AUD), Dollaro tuvalu (TVD)
- Posizione: Tuvalu si trova nell’Oceano Pacifico centrale, più o meno a metà strada tra le Hawaii e l’Australia, ed è composta da nove piccole isole.
Geografia
Tuvalu è composta da nove piccole isole e atolli, con una superficie totale di soli 26 chilometri quadrati, il che lo rende uno dei paesi più piccoli del mondo. Il paese ha un clima tropicale, con un’alternanza di stagioni umide e secche, ed è altamente vulnerabile all’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici.
Economia
L’economia di Tuvalu si basa sulla pesca, sugli aiuti esteri e sulle rimesse dall’estero. Ha risorse limitate e un’industria nazionale limitata, e fa affidamento principalmente sulle importazioni per soddisfare il proprio fabbisogno. La copra (cocco essiccato) e la pesca sono i settori più significativi dell’economia, mentre le rimesse dei tuvaluani che lavorano all’estero contribuiscono a sostenere l’economia locale.
Principali industrie
- Pesca: la pesca è un settore fondamentale, con la zona economica esclusiva (ZEE) di Tuvalu che garantisce entrate significative dalle licenze di pesca del tonno.
- Turismo: l’ambiente remoto e incontaminato di Tuvalu attrae sempre più ecoturisti, sebbene il turismo costituisca ancora una piccola parte dell’economia.
- Cocco e copra: Tuvalu produce una certa quantità di copra, ma questa continua a contribuire in modo marginale al reddito nazionale.