Il Kenya, situato sulla costa orientale dell’Africa, è un attore chiave per l’economia della regione e un polo vitale per il commercio e gli scambi nell’Africa orientale. In qualità di membro della Comunità dell’Africa Orientale (EAC) e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), il sistema tariffario doganale del Kenya è concepito per sostenere il suo sviluppo economico, proteggere le sue industrie nazionali e promuovere l’integrazione regionale. Le tariffe doganali all’importazione del Kenya sono determinate sia dalle politiche interne che dagli accordi regionali nell’ambito dell’EAC e aderiscono anche agli standard commerciali internazionali.
Il Kenya importa un’ampia gamma di beni, tra cui macchinari, prodotti chimici, elettronica di consumo, prodotti petroliferi e fattori di produzione agricoli. I dazi doganali e le tariffe doganali del paese sono strutturati in diverse categorie, con alcuni prodotti che beneficiano di tariffe più basse grazie ad accordi commerciali preferenziali con specifici paesi o regioni. Le tariffe doganali sono imposte in base alla classificazione dei prodotti e sono gestite dalla Kenya Revenue Authority (KRA), che sovrintende all’applicazione delle normative commerciali e tariffarie del Kenya.
Sistema tariffario doganale del Kenya
Le aliquote tariffarie doganali del Kenya sono determinate dall’Unione doganale della Comunità dell’Africa orientale (EAC), che stabilisce aliquote tariffarie uniformi per i cinque Stati membri: Kenya, Tanzania, Uganda, Ruanda e Burundi. Il sistema tariffario della EAC opera nell’ambito della Tariffa Esterna Comune (CET), che si applica alle merci importate dall’esterno della regione EAC. Le merci scambiate all’interno della EAC sono esenti da dazi all’importazione, creando un mercato unico per gli Stati membri.
Oltre all’imposta sul valore aggiunto (CET), il Kenya applica imposte aggiuntive come l’imposta sul valore aggiunto (IVA), accise e altri dazi specifici su determinati beni. L’aliquota IVA in Kenya è in genere del 16%, mentre le accise si applicano a prodotti specifici come alcolici, tabacco e prodotti petroliferi. Alcuni beni beneficiano anche di un trattamento tariffario preferenziale nell’ambito di accordi commerciali bilaterali e multilaterali, tra cui l’African Growth and Opportunity Act (AGOA) e l’accordo di partenariato economico (EPA) tra Unione Africana e Unione Europea.
Le aliquote tariffarie del Kenya sono classificate in base al Sistema Armonizzato (SA), un sistema internazionale standardizzato per la classificazione dei beni scambiati. Le tariffe possono variare significativamente a seconda del tipo di merce importata e della sua origine.
Dazi e tasse generali sull’importazione
I dazi doganali generali in Kenya sono suddivisi in diverse categorie di merci, con aliquote variabili applicate a seconda della natura delle merci. Le principali categorie di prodotti importati in Kenya sono le seguenti:
Categoria 1: Prodotti agricoli
I prodotti agricoli rappresentano una categoria importante nel commercio d’importazione del Kenya, in particolare quelli non prodotti localmente o quelli necessari alla trasformazione. Sebbene il Kenya abbia un settore agricolo forte, dipende ancora dalle importazioni per alcuni prodotti alimentari, materie prime per la trasformazione e fertilizzanti.
- Grano: il grano è una delle principali importazioni alimentari del Kenya ed è soggetto a una tariffa doganale standard del 10%. Questa aliquota è in linea con la tariffa doganale comune (CET) della Comunità dell’Africa orientale (CET) per il grano e la farina di grano.
- Riso: il riso, altro alimento base in Kenya, è soggetto a una tariffa doganale del 35%. Le importazioni di riso sono relativamente elevate a causa dell’incapacità del Paese di soddisfare la domanda interna con la produzione locale.
- Frutta e verdura: le tariffe per frutta e verdura variano notevolmente in base al tipo di prodotto e alla stagione. Le importazioni comuni come pomodori, cipolle e agrumi sono in genere soggette a dazi intorno al 25%. Tuttavia, potrebbero esserci variazioni a seconda del paese di origine e dell’eventuale applicazione di supplementi stagionali.
- Carne e latticini: il Kenya applica dazi doganali elevati sulle importazioni di carne e latticini per proteggere gli agricoltori locali. Carne bovina, pollame e latticini sono generalmente soggetti a dazi che si aggirano intorno al 25-30 % , sebbene possano essere previste esenzioni speciali in base ad accordi regionali come l’Area di Commercio Preferenziale (PTA) EAC-COMESA.
Categoria 2: Beni industriali e manufatti
Il Kenya importa un’ampia gamma di beni industriali e manifatturieri necessari alla crescente base industriale del Paese. Questi beni includono macchinari, prodotti chimici, veicoli e apparecchiature elettroniche.
- Macchinari e attrezzature: i dazi all’importazione su macchinari e attrezzature industriali sono generalmente bassi, con aliquote che vanno dallo 0% al 10% a seconda del prodotto specifico e del suo utilizzo nei settori manifatturiero e delle costruzioni in Kenya. Ad esempio, i macchinari pesanti utilizzati nei progetti infrastrutturali potrebbero essere soggetti a un dazio dello 0% per incoraggiare lo sviluppo del settore.
- Automobili: i veicoli, in particolare le autovetture, sono soggetti a dazi doganali del 25%, mentre i veicoli commerciali come camion e autobus sono in genere soggetti a dazi del 10%. Tuttavia, l’importazione di veicoli elettrici (EV) potrebbe beneficiare di dazi ridotti nell’ambito dell’impegno del Kenya verso un’energia più pulita e la sostenibilità ambientale.
- Elettronica e beni di consumo: l’elettronica di consumo, inclusi smartphone, laptop, televisori ed elettrodomestici, è soggetta a dazi doganali dal 25% al 30% a seconda del prodotto specifico. L’elettronica di fascia alta, come console di gioco, tablet e sistemi informatici avanzati, potrebbe essere soggetta a dazi leggermente inferiori.
- Prodotti chimici: i prodotti chimici importati, inclusi fertilizzanti, prodotti chimici industriali e prodotti farmaceutici, sono generalmente soggetti a dazi che vanno dal 5% al 10%, a seconda della classificazione. Alcuni prodotti chimici speciali utilizzati nella produzione industriale possono beneficiare di aliquote ridotte per promuovere la produzione locale.
Categoria 3: Tessili e abbigliamento
L’industria tessile e dell’abbigliamento keniota è ancora in fase di sviluppo, con significative importazioni di tessuti e capi finiti. Tuttavia, il governo ha implementato politiche a sostegno della produzione locale attraverso incentivi e dazi sulle importazioni.
- Abbigliamento: gli indumenti importati, compresi quelli realizzati in cotone, lana e materiali sintetici, sono generalmente soggetti a dazi doganali che vanno dal 25% al 35%. Questa elevata aliquota tariffaria ha lo scopo di proteggere i produttori tessili locali e incoraggiare la crescita dell’industria tessile nazionale.
- Tessuti: i tessuti importati sono soggetti a dazi che vanno dal 10% al 25%, a seconda del tipo di tessuto e dell’uso previsto. I tessuti utilizzati per la produzione locale di abbigliamento possono beneficiare di dazi più bassi, in linea con gli incentivi governativi a favore del settore tessile.
- Calzature: le calzature, in particolare quelle provenienti da paesi come Cina e India, sono soggette a dazi doganali che vanno dal 25% al 30% circa, a seconda dei materiali e della categoria di prodotto. Sono inoltre previste accise su specifici marchi di lusso o articoli di valore elevato.
Categoria 4: Beni di lusso e prodotti non essenziali
Il Kenya importa anche un’ampia gamma di beni di lusso e prodotti non essenziali, spesso soggetti a tariffe doganali più elevate per proteggere le industrie locali e aumentare le entrate del governo.
- Gioielli e orologi: i beni di lusso quali gioielli, orologi e accessori firmati sono soggetti a dazi all’importazione dal 25% al 35%, con dazi più elevati applicati ai prodotti contenenti metalli preziosi o pietre preziose.
- Cosmetici e prodotti di bellezza: i prodotti di bellezza, tra cui prodotti per la cura della pelle, del trucco e dei capelli, sono generalmente soggetti a dazi doganali che vanno dal 25% al 30%, mentre i cosmetici di lusso o di alta gamma sono soggetti a tasse o supplementi aggiuntivi.
- Bevande alcoliche: le bevande alcoliche importate, inclusi vino, liquori e birra, sono soggette sia ad accise che a dazi doganali. L’aliquota tariffaria per le bevande alcoliche è in genere del 25%, con accise che variano a seconda del contenuto alcolico. Le bevande alcoliche di alta gamma o di lusso potrebbero essere soggette a imposte più elevate.
Dazi doganali speciali per alcuni paesi
Il Kenya, in quanto membro della Comunità dell’Africa Orientale (EAC), applica tariffe preferenziali in base a diversi accordi, che riducono o eliminano i dazi sulle merci importate dagli Stati membri della EAC, dai Paesi COMESA e da altri partner commerciali. Inoltre, possono essere applicati dazi doganali speciali per proteggere le industrie nazionali dalla concorrenza sleale o per incentivare l’importazione di prodotti specifici.
Accordi tariffari preferenziali EAC e COMESA
- Zona di libero scambio (ALS) EAC-COMESA: il Kenya, in quanto membro della Comunità dell’Africa orientale, beneficia della zona di libero scambio EAC-COMESA, che consente tariffe ridotte sui beni scambiati all’interno della regione. I prodotti provenienti dagli stati membri della Comunità dell’Africa orientale (EAC) – Tanzania, Uganda, Ruanda, Burundi e Sud Sudan – entrano in Kenya in esenzione da dazi, promuovendo il commercio regionale.
- AGOA (African Growth and Opportunity Act): nell’ambito dell’African Growth and Opportunity Act (AGOA), il Kenya gode di un accesso esente da dazi al mercato statunitense per un’ampia gamma di beni, inclusi prodotti tessili e agricoli. Tuttavia, i prodotti importati in Kenya dagli Stati Uniti potrebbero essere soggetti ai dazi e alle tasse di importazione standard previsti dall’EAC CET.
Misure antidumping e dazi di salvaguardia
Il Kenya può applicare dazi antidumping su determinate importazioni se si ritiene che siano vendute a un prezzo inferiore al valore di mercato, una pratica che danneggia le industrie locali. Questo vale in genere per prodotti come acciaio, tessuti e altri manufatti provenienti da Paesi in cui potrebbero esistere sussidi o pratiche commerciali sleali.
- Prodotti siderurgici: il Kenya ha imposto dazi antidumping sui prodotti siderurgici provenienti da paesi come la Cina, dove sono state segnalate pratiche di dumping. I prodotti siderurgici importati che danneggiano le aziende siderurgiche locali del Kenya possono essere soggetti a dazi aggiuntivi per mitigare gli effetti sull’industria locale.
Accise e altre imposte aggiuntive
Oltre ai dazi all’importazione, il Kenya impone accise su alcuni prodotti, in particolare quelli considerati non essenziali o dannosi per la salute. Tra questi rientrano prodotti come tabacco, alcol e carburante.
- Prodotti del tabacco: sigarette e altri prodotti del tabacco importati in Kenya sono soggetti sia ad accise che a dazi all’importazione. L’aliquota dell’accisa sui prodotti del tabacco è elevata, spesso superiore al 100% del valore del prodotto, per scoraggiare il fumo e raccogliere fondi per la sanità pubblica.
- Carburanti e prodotti petroliferi: i prodotti petroliferi, inclusi benzina e gasolio, sono soggetti ad accise oltre ai normali dazi all’importazione. Queste accise rientrano nella strategia del governo per raccogliere fondi per progetti infrastrutturali e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili promuovendo l’energia pulita.
Informazioni sul Kenya
- Nome ufficiale: Repubblica del Kenya
- Capitale: Nairobi
- Tre città più grandi:
- Nairobi (capitale e centro economico)
- Mombasa (città costiera e porto principale)
- Kisumu (importante città sul lago Vittoria)
- Reddito pro capite: circa $ 2.000 (stima del 2023)
- Popolazione: circa 55 milioni (stima del 2023)
- Lingua ufficiale: inglese e swahili (kiswahili)
- Valuta: Scellino keniota (KES)
- Posizione: il Kenya si trova nell’Africa orientale e confina con l’Etiopia a nord, la Somalia a est, la Tanzania a sud, l’Uganda a ovest e il Sudan del Sud a nord-ovest.
Geografia del Kenya
Il Kenya è un paese eterogeneo con un’ampia varietà di paesaggi, tra cui savane, foreste, montagne e una costa che si affaccia sull’Oceano Indiano. Il paese è suddiviso in diverse regioni, con caratteristiche geografiche degne di nota come il Monte Kenya, la seconda montagna più alta dell’Africa.
- Topografia: il Kenya presenta una topografia diversificata che spazia dalla bassa pianura costiera agli altipiani e alla Rift Valley, che si estende da nord a sud.
- Clima: il clima del Kenya varia da tropicale sulla costa a temperato sugli altopiani e arido nelle regioni settentrionali.
Economia del Kenya
L’economia del Kenya è diversificata, con contributi significativi provenienti da agricoltura, industria manifatturiera, servizi e turismo. L’agricoltura è un motore chiave, in particolare per l’esportazione di tè, caffè, orticoltura e floricoltura.
- Agricoltura: il Kenya è uno dei principali produttori di tè, caffè e prodotti orticoli, con una parte significativa della produzione agricola destinata ai mercati di esportazione.
- Servizi: il settore dei servizi, che comprende banche, telecomunicazioni e turismo, contribuisce in modo significativo al PIL del Kenya.
- Manifatturiero: il paese è incentrato sull’industrializzazione e ha un settore manifatturiero in crescita, in particolare nei settori della lavorazione alimentare, tessile e della produzione di cemento.
Principali industrie
- Agricoltura: tè, caffè, orticoltura e floricoltura.
- Produzione: cemento, tessili, lavorazione alimentare e materiali da costruzione.
- Servizi: telecomunicazioni, servizi bancari, turismo e istruzione.
- Energia: produzione di energia geotermica, petrolio ed energie rinnovabili.