Dazi all’importazione del Burundi

Il Burundi, un piccolo paese senza sbocco sul mare situato nell’Africa orientale, fa largo uso delle importazioni per soddisfare il proprio fabbisogno interno a causa della limitata produzione locale in vari settori. Il sistema tariffario doganale del paese è strutturato per regolamentare l’importazione di merci, proteggere le industrie locali e generare entrate per il governo. Il Burundi è membro della Comunità dell’Africa Orientale (EAC), che gli consente di beneficiare di tariffe ridotte e accordi commerciali preferenziali all’interno della regione. Le importazioni provenienti da paesi terzi rispetto all’EAC, tuttavia, sono soggette alle aliquote tariffarie generali del paese. Le tariffe doganali del Burundi sono generalmente classificate per tipo di prodotto, con alcuni prodotti soggetti a dazi aggiuntivi per proteggere specifici settori dell’economia. Queste tariffe svolgono un ruolo essenziale nel plasmare il panorama commerciale del Burundi e nel sostenerne lo sviluppo economico.

Dazi all'importazione del Burundi


Categorie tariffarie per i prodotti importati

Le tariffe doganali del Burundi sono classificate per categoria di prodotto, con aliquote variabili in base al tipo di merce e al paese di origine. In quanto membro dell’EAC, il Burundi applica la Tariffa Esterna Comune (CET) dell’EAC alle merci importate da paesi terzi. La CET suddivide le merci in tre fasce tariffarie: materie prime, prodotti intermedi e prodotti finiti. Di seguito è riportata una ripartizione dettagliata delle aliquote tariffarie all’importazione del Burundi per le principali categorie di prodotti.

1. Prodotti agricoli

L’agricoltura è la spina dorsale dell’economia del Burundi, ma il paese importa una varietà di prodotti agricoli per soddisfare il proprio fabbisogno interno, in particolare per le colture che non sono ampiamente coltivate localmente. Le tariffe doganali per i prodotti agricoli sono generalmente moderate per proteggere gli agricoltori locali e garantire al contempo la disponibilità di generi alimentari essenziali.

1.1 Aliquote tariffarie per i principali prodotti agricoli

  • Frutta e verdura:
    • Frutta fresca (ad esempio banane, mango, mele): 25%
    • Verdure (ad esempio pomodori, cipolle, patate): 25%
    • Frutta e verdura surgelate: 25%
    • Frutta secca: 10%-25%
  • Cereali e granaglie:
    • Grano: 10%
    • Riso: 35%
    • Mais: 25%
    • Orzo: 25%
  • Carne e pollame:
    • Manzo: 25%
    • Maiale: 25%
    • Pollame (pollo, tacchino): 25%
    • Carni lavorate (salsicce, pancetta): 30%
  • Prodotti lattiero-caseari:
    • Latte: 10%
    • Formaggio: 25%
    • Burro: 25%
  • Oli commestibili:
    • Olio di semi di girasole: 25%
    • Olio di palma: 35%
    • Olio d’oliva: 25%
  • Altri prodotti agricoli:
    • Zucchero: 25%
    • Caffè e tè: 10%-15%

1.2 Dazi speciali all’importazione per i prodotti agricoli

  • Preferenze commerciali EAC: in quanto membro della Comunità dell’Africa orientale (EAC), il Burundi applica tariffe ridotte o nulle sui prodotti agricoli importati da altri stati membri dell’EAC, come Kenya, Tanzania, Uganda, Ruanda e Sud Sudan. Questi prodotti beneficiano di accordi commerciali preferenziali che eliminano o riducono significativamente le tariffe sulle importazioni intra-EAC.
  • Paesi non appartenenti alla Comunità Economica Europea (EAC): i prodotti agricoli importati da paesi non appartenenti alla Comunità Economica Europea (EAC), come Stati Uniti, Cina o Unione Europea, sono soggetti alle aliquote standard dell’Unione Europea. Ad esempio, il riso importato da paesi non appartenenti alla Comunità Economica Europea (EAC) è soggetto a una tariffa del 35%, mentre il grano a una tariffa del 10%. Il Burundi applica inoltre dazi aggiuntivi su alcuni prodotti come zucchero e oli commestibili per proteggere le industrie locali.

2. Beni industriali

Il Burundi importa un’ampia gamma di beni industriali, come macchinari, materie prime e attrezzature essenziali per i settori edile, manifatturiero ed energetico. I dazi sui beni industriali sono stati introdotti per proteggere le industrie locali e garantire al contempo l’accesso ai materiali necessari per lo sviluppo.

2.1 Macchinari e attrezzature

  • Macchinari pesanti (ad esempio, bulldozer, gru, escavatori): 0%-25%
  • Attrezzature industriali:
    • Macchinari di produzione (ad esempio, macchine tessili, attrezzature per la lavorazione alimentare): 0%-25%
    • Attrezzature edili: 0%-25%
    • Apparecchiature energetiche (generatori, turbine): 0%-10%
  • Apparecchiature elettriche:
    • Motori elettrici: 10%
    • Trasformatori: 10%
    • Cavi e cablaggi: 25%

2.2 Automobili e ricambi auto

Il Burundi importa la maggior parte dei suoi veicoli e dei suoi ricambi per soddisfare le proprie esigenze di trasporto. I dazi su automobili e ricambi auto sono concepiti per proteggere le industrie locali, garantendo al contempo l’accesso a veicoli e ricambi a prezzi accessibili.

  • Veicoli passeggeri:
    • Veicoli nuovi: 25%-35%
    • Veicoli usati: 25%-35% (a seconda dell’età del veicolo e della cilindrata)
  • Veicoli commerciali:
    • Camion e autobus: 10%-25%
  • Ricambi auto:
    • Motori e componenti meccanici: 10%-25%
    • Pneumatici e sistemi frenanti: 25%
    • Elettronica del veicolo (ad esempio, illuminazione, sistemi audio): 25%

2.3 Dazi speciali all’importazione per i beni industriali

  • Esenzioni tariffarie EAC: i beni industriali importati da altri stati membri dell’EAC beneficiano di tariffe ridotte o di esenzioni totali, promuovendo il commercio regionale. Ad esempio, le attrezzature edili o i macchinari per la produzione provenienti da Kenya o Tanzania possono entrare in Burundi con tariffe inferiori rispetto alle importazioni da paesi non appartenenti all’EAC.
  • Paesi non appartenenti alla Comunità Economica Europea (EAC): i beni industriali provenienti da paesi non appartenenti alla Comunità Economica Europea (EAC), tra cui Cina, Giappone, Stati Uniti e Unione Europea, sono soggetti alle aliquote tariffarie standard dell’Unione Europea. Tuttavia, alcuni accordi commerciali possono prevedere riduzioni tariffarie su prodotti specifici, come i macchinari provenienti dalla Cina, nell’ambito di accordi commerciali preferenziali.

3. Elettronica di consumo ed elettrodomestici

Il Burundi importa la maggior parte dei suoi prodotti elettronici di consumo ed elettrodomestici da fornitori globali, in particolare dai paesi asiatici. I dazi su questi prodotti sono generalmente elevati per proteggere i rivenditori e le industrie locali, garantendo al contempo l’accesso alle tecnologie moderne.

3.1 Elettronica di consumo

  • Smartphone: 25%-35%
  • Computer portatili e tablet: 25%-35%
  • Televisioni: 25%-35%
  • Apparecchiature audio (ad esempio altoparlanti, sistemi audio): 25%-35%
  • Fotocamere e attrezzature fotografiche: 25%-35%

3.2 Elettrodomestici

  • Frigoriferi: 25%-35%
  • Lavatrici: 25%-35%
  • Forni a microonde: 25%-35%
  • Condizionatori d’aria: 25%-35%
  • Lavastoviglie: 25%-35%

3.3 Dazi speciali all’importazione per elettronica ed elettrodomestici

  • Preferenze commerciali EAC: l’elettronica e gli elettrodomestici importati da altri paesi EAC beneficiano di tariffe doganali ridotte, incoraggiando il commercio regionale di beni di consumo. Ad esempio, i televisori prodotti in Kenya o Uganda possono essere importati in Burundi a tariffe doganali inferiori rispetto a quelli provenienti da paesi terzi.
  • Paesi non-EAC: l’elettronica di consumo e gli elettrodomestici importati da paesi non-EAC, come Cina, Giappone e Corea del Sud, sono soggetti alle aliquote CET standard, che vanno dal 25% al ​​35%. Tuttavia, in base ad alcuni accordi commerciali, prodotti specifici possono beneficiare di tariffe più basse.

4. Tessili, abbigliamento e calzature

Il Burundi importa una parte significativa dei suoi prodotti tessili, abbigliamento e calzature a causa della limitata produzione locale. I dazi in questo settore sono concepiti per proteggere i produttori locali, consentendo al contempo l’accesso ai marchi della moda internazionale.

4.1 Abbigliamento e vestiario

  • Abbigliamento standard (ad esempio, t-shirt, jeans, abiti): 25%-30%
  • Marchi di lusso e di design: 35%-40%
  • Abbigliamento sportivo e atletico: 25%-30%

4.2 Calzature

  • Calzature standard: 25%-30%
  • Calzature di lusso: 35%-40%
  • Scarpe sportive e calzature sportive: 25%-30%

4.3 Tessuti e tessuti grezzi

  • Cotone: 10%-25%
  • Lana: 10%-25%
  • Fibre sintetiche: 10%-25%

4.4 Dazi speciali all’importazione per i prodotti tessili

  • Preferenze commerciali EAC: i prodotti tessili e l’abbigliamento importati da altri paesi EAC sono soggetti a dazi ridotti o nulli, favorendo la cooperazione regionale nel settore tessile. Ciò incoraggia le importazioni da Kenya, Uganda e Tanzania, dove la produzione tessile è più sviluppata.
  • Importazioni non-EAC: i prodotti tessili e l’abbigliamento provenienti da paesi non-EAC, come Cina o India, sono soggetti a dazi doganali standard. Questi dazi sono più elevati per i beni di lusso, con aliquote che vanno dal 35% al ​​40%, mentre le importazioni di abbigliamento standard sono soggette a dazi dal 25% al ​​30%.

5. Prodotti farmaceutici e apparecchiature mediche

Il Burundi importa gran parte dei suoi prodotti farmaceutici e delle attrezzature mediche per sostenere il settore sanitario. Il governo mantiene tariffe doganali basse su questi beni per garantirne la convenienza e l’accessibilità.

5.1 Prodotti farmaceutici

  • Medicinali (generici e di marca): 0%-10%
  • Vaccini: 0%
  • Integratori e vitamine: 5%-10%

5.2 Apparecchiature mediche

  • Apparecchiature diagnostiche (ad esempio, apparecchi a raggi X, apparecchi per risonanza magnetica): 0%-5%
  • Strumenti chirurgici: 5%-10%
  • Letti ospedalieri e apparecchiature di monitoraggio: 5%-10%

5.3 Dazi speciali all’importazione per i prodotti medici

  • Importazioni di prodotti sanitari della Comunità degli Stati membri dell’EAC: i prodotti farmaceutici e le apparecchiature mediche importati da altri stati membri della Comunità degli Stati membri beneficiano di tariffe ridotte o nulle, garantendo l’accesso a prodotti sanitari a prezzi accessibili in Burundi.
  • Paesi non appartenenti alla Comunità economica europea (EAC): i prodotti medicali importati dai paesi non appartenenti alla Comunità economica europea (EAC) sono soggetti a dazi doganali bassi, che in genere vanno dallo 0% al 10%. Tuttavia, questi prodotti devono essere conformi alle normative di qualità e sicurezza del Burundi.

6. Alcol, tabacco e beni di lusso

Il Burundi impone tariffe elevate su alcol, tabacco e beni di lusso per regolamentare i consumi e generare entrate per il governo. Questi prodotti sono inoltre soggetti ad accise oltre che ai dazi doganali.

6.1 Bevande alcoliche

  • Birra: 25%-30%
  • Vino: 25%-30%
  • Liquori (whisky, vodka, rum): 30%-40%
  • Bevande analcoliche: 10%-25%

6.2 Prodotti del tabacco

  • Sigarette: 30%-40%
  • Sigari: 30%-40%
  • Altri prodotti del tabacco (ad esempio tabacco da pipa): 30%-40%

6.3 Beni di lusso

  • Orologi e gioielli: 30%-40%
  • Borse e accessori firmati: 30%-40%
  • Elettronica di fascia alta: 25%-35%

6.4 Dazi speciali all’importazione per beni di lusso

  • Beni di lusso non appartenenti alla Comunità economica europea: i beni di lusso importati da paesi non appartenenti alla Comunità economica europea, come Europa o Stati Uniti, sono soggetti a dazi doganali elevati, dal 30% al 40%. Queste tariffe sono concepite per proteggere il mercato interno e regolamentare i consumi di beni di lusso.
  • Imposte di consumo: oltre alle tariffe doganali, vengono applicate imposte di consumo su alcolici, tabacco e beni di lusso per aumentare ulteriormente le entrate e controllare i consumi.

Informazioni sul Burundi

  • Nome formale: Repubblica del Burundi
  • Capitale: Gitega
  • Tre città più grandi:
    • Bujumbura (ex capitale)
    • Gitega (capitale attuale)
    • Ngozi
  • Reddito pro capite: circa 261 USD (stima del 2023)
  • Popolazione: circa 12,5 milioni (stima del 2023)
  • Lingua ufficiale: Kirundi, Francese, Inglese
  • Valuta: Franco burundese (BIF)
  • Posizione: Africa orientale, confinante con il Ruanda a nord, la Tanzania a est e a sud, la Repubblica Democratica del Congo a ovest e il lago Tanganica a sud-ovest.

Geografia del Burundi

Il Burundi è un paese dell’Africa orientale senza sbocchi sul mare, con un paesaggio variegato che comprende montagne, altipiani e fertili pianure agricole. Nonostante le sue piccole dimensioni, la geografia variegata del Burundi favorisce una vasta gamma di attività agricole, sebbene il paese si trovi ad affrontare sfide significative legate alla scarsità di terreni e al degrado ambientale.

  • Topografia: il paese è caratterizzato da un altopiano centrale con un’altitudine media di 1.500 metri. La regione occidentale è dominata dalla Rift Valley, che comprende il Lago Tanganica, mentre le regioni orientali sono più fertili e favoriscono l’agricoltura.
  • Clima: il Burundi ha un clima tropicale di montagna, con temperature variabili a seconda dell’altitudine. Il paese è caratterizzato da due stagioni delle piogge, da febbraio a maggio e da settembre a novembre, che favoriscono la produttività agricola.
  • Risorse idriche: il lago Tanganica, uno dei più grandi laghi d’acqua dolce del mondo, si trova al confine occidentale del Burundi e costituisce un’importante risorsa naturale per la pesca e i trasporti. Diversi fiumi, come il Ruvubu e il Rusizi, attraversano il paese, contribuendo al suo potenziale idroelettrico.

Economia del Burundi e principali industrie

L’economia del Burundi è prevalentemente agricola, con oltre l’80% della popolazione impegnata nell’agricoltura. Il paese è uno dei più poveri al mondo, con uno sviluppo industriale limitato e sfide significative come l’insicurezza alimentare, l’elevata densità di popolazione e l’instabilità politica. Le principali esportazioni del Burundi includono caffè e tè, mentre le importazioni consistono principalmente in cibo, prodotti industriali e carburante.

1. Agricoltura

  • L’agricoltura è la spina dorsale dell’economia del Burundi e impiega la maggior parte della popolazione. Le colture principali includono caffè, tè, mais e fagioli. Il caffè è la principale esportazione del Burundi e rappresenta una quota significativa delle entrate in valuta estera del Paese.
  • Esportazioni: caffè e tè sono le principali esportazioni del Burundi, con la maggior parte di questi prodotti destinata all’Europa. Il Burundi è noto per il suo caffè Arabica di alta qualità, molto richiesto sui mercati internazionali.

2. Estrazione mineraria

  • Il Burundi possiede risorse minerarie inutilizzate, tra cui nichel, oro e terre rare. Tuttavia, il settore minerario rimane sottosviluppato a causa della mancanza di infrastrutture e investimenti.
  • Potenziale di crescita: il governo sta cercando di attrarre investimenti esteri per sviluppare il settore minerario, in particolare nell’estrazione di nichel e terre rare, che potrebbero contribuire in modo significativo alla crescita economica.

3. Produzione

  • Il settore manifatturiero del Burundi è di piccole dimensioni e si concentra principalmente sulla lavorazione di prodotti agricoli, come caffè e tè, e sulla produzione di beni di consumo di base come sapone, bevande e tessuti.
  • Sfide: infrastrutture limitate, costi energetici elevati e instabilità politica hanno ostacolato la crescita del settore manifatturiero. Tuttavia, sono in corso sforzi per migliorare le infrastrutture e attrarre investimenti.

4. Energia

  • Il Burundi ha un notevole potenziale idroelettrico, con fiumi e laghi che potrebbero essere sfruttati per soddisfare il fabbisogno energetico del Paese. Tuttavia, l’attuale infrastruttura energetica è sottosviluppata, il che causa frequenti carenze di energia.
  • Potenziale di energia rinnovabile: c’è un crescente interesse nello sviluppo di fonti di energia rinnovabile, in particolare l’energia idroelettrica e quella solare, per ridurre la dipendenza dai combustibili importati e ampliare l’accesso all’elettricità.

5. Commercio e servizi

  • Il Burundi importa la maggior parte dei suoi prodotti industriali, beni di consumo e carburante dai paesi limitrofi e dall’estero. Il paese dipende fortemente dalle importazioni a causa della limitata produzione locale, con cibo e carburante come principali categorie di importazione.
  • Accordi commerciali: in quanto membro della Comunità dell’Africa orientale (EAC) e del Mercato comune per l’Africa orientale e meridionale (COMESA), il Burundi beneficia di accordi commerciali preferenziali che riducono le tariffe doganali e promuovono il commercio regionale.